Anche a noi capita di perdere le parole.
Davanti ai fatti delle ultime settimane ci sentiamo inorriditi, disarmati, impotenti.
Arrabbiati. Impauriti.
Ma come persone e, insieme, come Associazione, sentiamo il bisogno e il dovere di prendere posizione. Abbiamo la responsabilità di fare rete per contrastare i fenomeni di violenza, oppressione, discriminazione. Fenomeni strutturati e radicati nella nostra società.
Abbiamo la responsabilità di fare rete per alimentare la consapevolezza e l’indignazione che ci hanno travolto davanti agli omicidi di Willy Monteiro Duarte e Maria Paola Gaglione e al tentato omicidio di Ciro Migliore.
Abbiamo la responsabilità di far crescere questa consapevolezza in azione e impegno collettivi.
Abbiamo la responsabilità di chiamare le cose col loro nome:
misoginia e femminicidio,
transfobia,
razzismo,
violenza di genere.
Abbiamo la responsabilità di dire a gran voce che ci opponiamo con forza a tutto questo e di chiedere ad Arci e Arcigay di fare lo stesso, prendendo una posizione ferma e netta nei confronti di chi, nella nostra rete di associazioni, mantiene convintamente posizioni transfobiche e razziste. La lotta contro l’odio deve partire dai nostri circoli, dalle nostre associazioni.